archivio blog duemilaundici
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TANTI AUGURI
Lunedì, 26 Dicembre 2011
Intanto Buon Natale e Buon S. Stefano per chi si chiama, appunto, Stefano. Grazie a tutti per i numerosi auguri che ho ricevuto durante queste feste. Vi abbraccio forte.
Oggi siamo scesi in campo, nella cittadina di un altro Santo, ovvero Giustino. Vittoria per 3 a 1, sofferta ma sempre una gran vittoria, ottenuta con il massimo del bottino disponibile, mantenendo così il secondo posto in classifica. Molto bene.
Una bella partita secondo me, un spettacolo piacevolissimo per le tante persone accorse al palazzetto, compresi anche i fantastici e numerosissimi tifosi maceratesi. Credo sia stata una bella serata per tutti.
Il nostro Natale è stato un po’ malinconico, passato prima in palestra, poi in viaggio, consumata una sana, troppo sana, cena in hotel. Lontano dai nostri cari. Ma credo che per tutti gli sportivi sia giusto scendere in campo e offrire uno spettacolo durante il periodo delle feste. Se fossi un tifoso e avessi una famiglia andrei molto volentieri a vedere una bella partita di pallavolo, di basket o comunque del proprio sport preferito. I calciatori italiani non hanno fatto una bella figura ad andarsene in vacanza. Ma è così da anni e ormai è diventato un mondo a parte, purtroppo. Io sono contento di aver giocato stasera, il clima al palazzetto era bellissimo e la gente era tanta. E si divertiva.
Ora siamo in ritorno per Macerata, Parodi ha messo su il ‘solito’ film e per ora ha dimostrato di essere affidabile anche in questo compito.
Ragazzi, passate delle buone feste, magari in famiglia, mangiate tanto e non badate a diete. State bene.
A presto.
TORNADO A CASA...FELICI E CONTENTI
Domenica, 18 Dicembre 2011
Questo trasfertone prolungato è giunto al termine, ed è giunto al termine nel migliore dei modi. Due sono state le vittorie, uno solo il set perso (contro Innsbruck) e zero i punti lasciati agli avversari. Siamo davvero soddisfatti. Stasera contro Padova abbiamo disputato una buona gara a parte qualche breve black-out nel primo e nel secondo set. Per il resto abbiamo interpretato bene la fase di muro-difesa aiutata quasi sempre da una battuta molto incisiva. Abbiamo anche guadagnato un posto in classifica in campionato. Siamo secondi. La vetta è più vicina e noi continueremo a seguirla.
Sono felicissimo di aver giocato a Padova perchè essendo la città in cui ho vissuto la mia infanzia ho avuto la fortuna di rivedere tanti amici, addirittura professori delle medie. Un’emozione impagabile perchè erano più di dieci anni che non li rivedevo. Faranno parte sempre di me e ricorderò quei tempi come i momenti che mi hanno formato che mi hanno fatto crescere e che per tutta la vita porterò nel cuore.
Siamo in pullman. Quanti chilometri si è fatto questo pullman. Un applauso all'autista!
Tra poco ci mettiamo su un bel film. Speriamo sia un bel film. Questa volta siamo nelle mani di Parodi, è abbastanza affidabile. Abbastanza ho detto.
Jeff Exigà è lì in fondo con Potke (Podrascanin) che cantano. Beati voi che non li sentite.
Ciao a tutti.
CHAMPIONS LEAGUE: IL NOSTRO PRIMO PRIMATO
Venerdì, 16 Dicembre 2011
Vi scrivo dal pullman, in viaggio verso Padova. Tutti insieme appassionatamente. Veniamo da Innsbruck, dove ieri sera (sudando un bel pò) ci siamo guadagnati il primo posto nel girone di Champions League. Vittoria per 3 a 1, con il primo set perso e una partita in salita. Ci siamo stretti, abbiamo sofferto e siamo usciti dal campo con una vittoria importantissima. Nemmeno il tempo per goderci il momento, dato che domenica andremo di scena in campionato, al PalaFabris di Padova. Città in cui vivo e città in cui quest'estate, in World League con la Nazionale, abbiamo giocato contro la Sud Corea in un'atmosfera indimenticabile. Pubblico e palazzetto meraviglioso. Bellissimo ricordo. Pubblico stupendo come quello di ieri sera in cui, ancora una volta, si sono contraddistinti i nostri tifosi biancorossi. I chilometri che hanno fatto sono stati tanti insieme ad un enorme sacrificio alleviato però da una passione che non ha confini, non ha limiti. E un'altra volta ce lo hanno trasmesso. Grazie a tutti di cuore.
Qui al nord, c'è un clima decisamente più rigido che a Macerata. All'andata mi sono addormentato in pullman e al risveglio la neve ha sbalordito i miei occhi. Era tantissima e bianchissima. Bello!
Ho la passione per i cappellini di lana e questa volta, oltre ad indossarlo volentieri, è stato indispensabile. 'Bravo Drago'.
Arriveremo per l'ora di pranzo, dopodiché, oggi pomeriggio, faremo una seduta di pesi.
Vedo ancora le montagne per strada, mi rimetto a leggere. Il libro del momento è lo storico romanzo di Jack Kerouac, 'On the road'. Sembra niente male.
Ciao.
TRISTE BATTUTA
Martedì, 13 Dicembre 2011
Ormai è diventato un caso. La battuta di Juantorena durante l'ultimo punto tra Roma e Trento. Dopo aver visto il video, letto varie dichiarazioni dei presenti e razionalizzato il tutto, vorrei anche io esprimere la mia opinione. Premetto che se quella battuta partita dalla mano del ragazzo cubano fosse destinata verso di me l'istintività non mi avrebbe nemmeno fatto pensare di riceverla. O l'avrei lasciata cadere o l'avrei fermata e sarei andato subito verso il diretto interessato con le peggiori intenzioni del caso. Tuttavia dopo due giorni non me ne sarei pentito per niente. Mi sarei sentito anche io offeso come si sono sentiti i giocatori di Roma e questi ultimi, come il pubblico pagante, sono stati dei veri Signori a non perdere le staffe non spingendosi oltre a qualche, meritato (scusate ma mi sbilancio anche io), insulto. Detto questo, mi pare di aver capito che le giustificazioni del caso, si siano rifugiate in una 'scommessa'. E ci credo, nello spogliatoio tra giocatori ci si sfida, spesso ironicamente, a fare cose qualche volta impensabili, infattibili e la maggior parte delle volte esagerate. Ma tutto ciò non oltrepassa mai il limite dello scherzo, non oltrepassa mai il muro del proprio spogliatoio o le mura del palazzetto nel quale una squadra si allena con i rispettivi compagni e i rispettivi allenatori e dove di conseguenza non si rischia mai di mancare di rispetto a nessuno perchè lo scherzo, o ripeto, scommessa, è condivisa e vissuta ironicamente da tutti. E fin qui va bene, ma non va bene quando questa scommessa si lega ad una partita ufficiale il quale gli avversari non sono i tuoi compagni di squadra. In questo caso si passa dall'ironia alla mancanza di rispetto. Questo è quello che è accaduto domenica a Roma e credo con tutto il cuore che Juantorena non abbia fatto una bella figura e sono convinto che dopo aver udito i fischi del pubblico, visto il malumore generale che si era creato al Pala Tiziano a causa sua e dopo non aver nemmeno detto pubblicamente una parola sul fatto accaduto, si senta piccolo piccolo.
Non ho finito qua. Ho avuto anche la sfortunata fortuna di aver sentito un'intervista fatta all'allenatore di Trento. Dopo aver sentito quelle parole mi sono ancor più dispiaciuto e scusate la franchezza anche un po’ incazzato. Intanto credo che l'allenatore di una squadra sia come un genitore per un figlio e come una maestra per un alunno. Un responsabile. L'allenatore sicuramente era a conoscenza di questa scommessa e una persona con una benevola coscienza avrebbe dovuto, appunto responsabilmente, bloccare qualunque tipo di iniziativa. Non lo ha fatto e oltre a questo davanti a microfoni e telecamere ha addirittura difeso e quasi elogiato il proprio giocatore definendo il gesto tecnico della battuta alla 'coreana' (come viene definita in gergo), eseguita dal giocatore cubano, come un gesto più complesso di una battuta forte in salto e che quindi non riteneva negativo quel gesto nei confronti degli avversari. Tutto questo condito da un tono un po’ sopra le righe nei confronti dell'umile ed educato giornalista romano. Da giocatore posso dire che la battuta alla 'coreana' non è semplicissima da eseguire, è vero, o comunque non lo è come una battuta effettuata dal basso, ma non credo che eseguirla sia più difficile di una battuta al salto. Difficile o meno il problema di fondo sta nel concetto di tale gesto e vi spiego subito il perchè. Mi piacerebbe pensare che Juantorena facesse quella battuta sul 25-24 di una partita ufficiale. Credo che piuttosto di adoperare la battuta alla 'coreana' si affidi, giustamente, alla sua formidabile battuta al salto che tanti punti e tante gioie ha regalato alla sua squadra e dato che ogni giocatore, secondo me, deve affrontare sempre una partita per vincerla, per rispettare il proprio lavoro, quello degli avversari e rispettare il pubblico che paga il biglietto per passare un pomeriggio a divertirsi e per, in quel caso, tifare la propria squadra del cuore che stava perdendo 1-2 (19-24) e che stava purtroppo aspettando di ricevere probabilmente l'ultima battuta della partita, la più brutta che quella gente presente al palazzetto abbia mai visto. A sentire le parole dell'allenatore sembrava che tutti quelli che si sono arrabbiati e tutti quelli che hanno fischiato il giocatore abbiano sbagliato a sentirsi offesi, ma allora mi viene da pensare: i 2 mila e passa presenti sono tutti ignoranti? Oppure, credo più logicamente, siano fuori luogo i comportamenti di chi ha eseguito tale gesto e di chi lo ha appoggiato? Credo che questi ultimi non si contino nemmeno sulla dita di una mano. Per fortuna.
Come dice quel grande uomo di Andrea Giani ognuno si prende le proprie responsabilità, speriamo solo lo facciano davvero. Non si finisce mai di crescere, è bene che ognuno di noi se lo metta bene in testa. Vincere nella vita non è come vincere in campo, tutt'altro. Domenica ne abbiamo avuto l'esempio.
Forza Roma.
INSEGUENDO UNA STELLA...
Martedì 29 Novembre
Vi scrivo direttamente dal 'Shinkansen', ovvero il treno super veloce, tipico mezzo di trasporto giapponese. Da Hamamtsu a Tokyo, per l'ultima tappa di questo infinito torneo, in meno di un'ora e mezza, tenendo una media di circa 320 km/h. Sono emozioni anche queste. Le emozioni più belle della giornata però sono state oggi pomeriggio, in una partita delicata, in cui l'Italia ha piegato l'Argentina, rimanendo così in piena corsa per i primi tre posti in palio. Ricordo che i primi tre posti valgono il biglietto per Londra 2012.
Quella di oggi era una partita delicata perchè perdere poteva voler dire abbandonare quasi del tutto i sogni di qualificazione e dopo aver perso il primo set 34-32 perdere le staffe era un gioco da ragazzi. Proprio nel momento di difficoltà e di confusione siamo venuti fuori come una fenice rinasce dalle proprie ceneri e come nelle grandi conquiste il cammino da percorrere è sempre un percorso pieno di ostacoli. E per fortuna che ci sono gli ostacoli. Superarli fa acquisire forza, coraggio e follia. Si, follia perchè in questi momenti solo i folli hanno la capacità di non vedere e di non sentire niente e nessuno, di non perdere di vista la stella che da tanto ognuno di noi insegue. I folli, egoisticamente (perchè l'egoismo quando è un egoismo di gruppo è positivo e decisivo), non si fermano, vanno dritti al punto (anzi alla stella) come un treno, come quello in cui sono seduto, veloce come un missile. Più veloce dei dubbi, più veloce delle paure, più veloci delle delusioni. Per ora noi teniamo orgogliosamente il passo. Stasera abbiamo fatto il pieno di forza/coraggio/follia. Il serbatoio è capiente. Il treno, non è lo 'Shinkansen' giapponese, ma quello targato 'Italia', non aspetta altro che ripartire.
Ora la classifica ci vede al terzo posto e davanti a noi ci sono da affrontare, in ordine, Polonia, Giappone e Iran. E' dura ragazzi ma noi vogliamo esserlo di più.
Quando metterò on-line questo post sarò nella camera d'albergo (speriamo con connessione internet) a Tokyo. Ci aspettano due giorni senza partite, poi inizierà la famosa e già molto attesa 'RESA DEI CONTI'.
Seguiteci!
NEL BEL MEZZO
Venerdì 26 Novembre
E’ finita la seconda fase, e ne mancano altre due. Ci troviamo nel bel mezzo di questo unico torneo, dalle molte e difficili partite, dai vari spostamenti, dai mille riscaldamenti, dagli innumerevoli video sull’avversario...dalle speciali emozioni. E ieri sera (qui in Giappone) ne abbiamo vissuta un’altra decisamente intensa. La vittoria contro, secondo me, gli organizzatissimi USA, è una di quelle vittorie dal valore doppio. Il primo perchè si è vinto e per di più portando a casa tutti dei tre punti disponibili; il secondo è perchè abbiamo vinto soffrendo e vi posso assicurare che quando vinci in una giornata in cui non è tutto esattamente fluido, l’iniezione di fiducia è immediata e di spessore esponenziale. Queste sono le famose ‘partite da vincere’, quelle in cui devi sopportare errori che ti innervosiscono, quelle in cui ti devi sacrificare più del solito , armarti di pazienza e mettere tutto te stesso in funzione della squadra perchè solo con il collettivo si vincono queste partite. I tre set che abbiamo vinto hanno avuto lo stesso inizio (in salita), lo stesso svolgimento (punto a punto) e lo stesso finale (vincente), in cui un’azione, frutto proprio di pazienza e sacrificio, fatta meglio degli avversari ha fatto la differenza. Nei momenti caldi ieri sera siamo stati davvero fantastici.
Ora ci aspettano i tre giorni della vita.
Dopo una sveglia all’alba, un viaggio tra aereo e pullman siamo arrivati ad Hamamtsu. Tra poco ci si allena per tastare il nuovo impianto di gioco. Ormai non ci si ferma più...e chi si vuole fermare!
I JUST FEEL SO ALIVE
Martedì 22 Novembre
Fine del primo girone. Il punto della situazione sono 3 partite, 5 punti, 2 vittorie e 1 sconfitta. Va bene. Questi sono i numeri e oggi dei numeri me ne frego perchè parlo di emozioni. Le emozioni non hanno limiti, non hanno volume e non hanno cifre. Le emozioni sono emozioni, punto!
Prima partita persa, con retrogusto amaro in bocca, contro i russi che nemmeno fin qui in Giappone dovevano arrivare (solo le due finaliste dell’europeo accedono direttamente, per meritocrazia sportiva, a questa World Cup, ma questa è un’altra storia), bene contro l’Egitto e storici contro il Brasile. L’Italia vince, vince contro il Brasile. Questa squadra, ovviamente l’Italia, ha una scala dentro l’anima e il senso che percorre è quello crescente, i piani sono tanti e gli scalini sono alti ma il cuore oltre ad essere tanto e alto (come noi), pulsa. Mi sentivo molto più stanco prima della partita che dopo, è un paradosso lo so, ma è così. L’attesa di questa partita è stata lunga, lunghissima e più si avvicinava l’evento più diventava intensa. Io questa partita la sto giocando da quando ho cominciato ad aspettarla, l’ho immaginata in mille modi e in mille colori, ma gli ultimi cinque minuti di quell’interminabile tie-break nemmeno un’artista come Picasso poteva disegnare un’opera così viva. In quei cinque minuti c’era tutto. Mi sono arrabbiato e mi sono calmato, ho sbagliato e poi ho rimediato, ho corso e sono rimasto fermo a pensare, ho sofferto e ho gioito, ho trattenuto e ho sfogato. Alla fine ho ringraziato, ho ringraziato chissà chi di avermi dato la possibilità di vivere questo gruppo, desideroso di sfide, spesso spavaldo, ogni tanto distratto, mai banale e sempre al lavoro. Una grande caratteristica è che questo gruppo sa dire ‘no’. Il ‘si’ quando usato sempre diventa fasullo, troppo comodo e poco costruttivo. Il ‘no’ ti confronta, ti innervosisce ma ti unisce.
Vado a dormire, stanotte credo dormirò molto bene.
LA VIGILIA...KONNISHIWA A TUTTI
Venerdì 18 Novembre
Ormai manca poco e ci aggiungo anche un...finalmente! Oggi giornata di trasferimento. Da Tokyo, dove ci siamo allenati e ambientati, a Kagoshima ovvero la ‘Napoli del Giappone’ caratterizzata dall'imponente vulcano Sakurajima. Siamo al sud del Giappone, infatti all’aperto in maniche corte si sta un gran bene.
Tokyo. Che città. Enorme è un eufemismo. Abbiamo sfruttato, tra i vari allenamenti, tre ore di svago per visitare qualche scorcio di questa meravigliosa metropoli. Ho avuto la fortuna di assistere al panorama più bello che io abbia mai visto, dal 52esimo piano del New York Grill (uno tra i tantissimi grattacieli). Indescrivibile. Salito lassù e una volta aperte le porte dell’ascensore abbiamo spalancato gli occhi e rimasti a bocca aperta ci siamo fatti incantare da un paesaggio unico. Certo che l’uomo è una briciola mi è venuto subito da pensare.
Mi hanno colpito molto due paradossi di questa città: la pulizia e il silenzio. Paradossi perchè non si vede nemmeno un pezzo di carta o un mozzicone di sigaretta per strada e si fa fatica a vedere un cestino mentre cammini. Non so come fanno. Hanno imprese di pulizia invisibili dietro ogni angolo ho pensato subito ma poi mi sono reso conto che fa proprio parte della loro cultura. Le strade sono pulite, i pavimenti, i muri, le metropolitane, tutto, e più lo è e più non vuoi sporcare. Questa è mentalità.
Poi il silenzio. Ci sono incroci giganteschi dove attraversano la strada milioni di persone al giorno, circolano innumerevoli macchine, e il rumore è davvero minimo. Persino gli operai mentre lavorano hanno nelle vicinanze un apparecchio per controllare i decibel che emettono con i loro lavori. Da noi sarebbe inconcepibile.
Moltissime persone usano una mascherina (non proprio bella da vedere) che mettono sul viso e dalla nostra guida ci siamo fatti spiegare il perchè. Intanto, essendo un’isola, hanno una grande paura delle epidemie e poi la usano come forma di rispetto verso l’altro. Se qualcuno ha un leggero raffreddore o mal di gola non vuole contagiare chi gli sta intorno. Hanno un rispetto verso il prossimo davvero ammirevole.
Sono molto gentili e cordiali, ho apprezzato tutto quanto...un bel paese.
Noi abbiamo voglia di giocare, l’attesa si sente ma non dobbiamo avere fretta. Il torneo è lungo e molto molto impegnativo, avremo bisogno di tutte le nostre energie per raggiungere l’obiettivo.
Domani mattina ci alleneremo sul campo di gioco e cominceremo a fiutare l’odore della sfida...assai gradevole.
Qui è ora di andare a dormire. Da voi è pomeriggio, quindi vi saluto come si deve. Konnishiwa!
IN ESTREMO ORIENTE
Lunedì 14 Novembre
Arrivati...sani e salvi! Il viaggio è andato bene, un po’ lungo e con pochi minuti di sonno ma avremo modo di prendere in fretta il fuso orario orientale per riuscire ad ambientarsi nel migliore dei modi. Siamo atterrati alle 10.30 ore locali, quindi l’obiettivo è provare assolutamente a non chiudere gli occhi fino a sera così la mattina seguente, in teoria dopo una bella dormita, mente e corpo dovrebbero essere già quasi ristabiliti. Tra poco andremo in palestra infatti, un po’ per muoverci e sudare che fa sempre bene e un po’ per ‘ammazzare’ il tempo. Ora mi metto a riordinare i bagagli, la camera è piccola, siamo in due omoni alti e grossi (Mattia Rosso) e bisogna fare un po’ di ordine.
Ciao!
DAL MOLTEN AL MIKASA
Mercoledì 9 Novembre
Il campionato si è preso una pausa per dare spazio alla Nazionale e alla World Cup che ci attende in Giappone.
Sabato contro Modena è arrivato un’altra gran bella vittoria in un palazzetto emozionantemente fantastico; una buona partita, una bella pallavolo, due forti squadre e tre preziosissimi punti. Ci tenevamo tutti tantissimo soprattutto dopo la negativa prestazione a Vibo Valentia che ci ha visto perdere per la prima volta in campionato.
Finire la prima parte di stagione nel modo in cui lo abbiamo fatto sabato è stato fondamentale.
Ora mi trovo a Monza, dove, con la maglia azzurra, due giorni fa è iniziato il ritiro di avvicinamento al torneo intercontinentale valevole per la qualificazione a Londra 2012. Quindi l’evento è decisamente molto sentito. E’ un torneo impegnativo fisicamente, mentalmente e tecnicamente; 11 partite in 14 giorni con 4 trasferimenti all’interno del paese del Sol Levante e credo che ci siano le squadre in assoluto più forti al mondo...meglio così!
Non sarà un torneo ma una GUERRA!
A presto ragazzi.
GRANDIOSA SERATA
Lunedì, 24 Ottobre 2011
‘’Dovevate esserci’’ per chi non c’era e ‘’beati noi’’ per chi invece ieri sera si è gustato lo spettacolo di un palazzetto pieno, un’atmosfera entusiasmante e una partita emozionante. Tre aggettivi che fanno capire la bellezza di una serata speciale come quella di ieri, davvero! GRAZIE!
Siamo molto contenti anche se sappiamo benissimo che possiamo fare meglio, molto meglio e per questo vogliamo che presto vengano fuori ancor più chiaramente la potenzialità che ha questa squadra.
Scrivo poco perchè ci si allena tra poco; mercoledì scendiamo già nuovamente in campo ad Istanbul contro il Fenerbache. Domani partenza al mattino, molto presto. Levataccia! A presto.
UDITE UDITE
Martedì, 18 Ottobre 2011
Ormai il PalaTrento lo avevo ironicamente soprannominato Pala30 (a forza di prendere delle batoste). Da stasera, finalmente, lo ricomincerò a chiamare col suo nome originario. Vittoria al tie-break, dopo una battaglia di oltre due ore di gioco...contro i Campioni del Mondo, scusate se è poco!
Se devo dirla tutta, onestamente, credo che sia stata una partita bruttina dal punto di vista tecnico, non da quello agonistico perchè sicuramente è stato divertente vedere due squadre darsele di santa ragione fino al quinto set. Tanti sono stati gli errori su situazioni banali e il gioco credo, sia da una parte che dall’altra, non è mai stato particolarmente fluido. Ma altrettanto onestamente dico: ‘chi se ne frega!’; la vittoria è una di quelle pesanti per classifica, avversario e crescita di una squadra che tiene molto al presente per farsì che il futuro diventi uno di quei futuri che sogni quando ti trovi nel presente.
Siamo in pullman. Panini al sacco, frutta fresca e Fast & Furious 5 in azione sulla tv...che film! Quindi ora vi lascio perchè anche se l’ho già visto questo film mi gasa un bel po’...so che mi capirete!
Notte a tutti.
RIFLESSIONI...
Domenica, 16 Ottobre 2011
Il campionato ha ormai preso abbondantemente il via. Incredibile come finisce un'avventura come quella della Nazionale e immediatamente, nel vero senso della parola, ne inizia un'altra ovvero quella col proprio Club. Tornato in Italia dall'Austria ho svuotato e ricaricato la macchina di valigie, il trasloco è la cosa più noiosa e fastidiosa che esista. Io, come tanti miei colleghi, siamo diventati degli esperti. Cambi squadra e quindi cambi casa, cambi abitudini, cambi il volto alla tua vita e anche se continui sempre a fare il tuo lavoro le differenze ci sono e a volte possono essere determinanti. Credo anche però che per un ragazzo giovane sia il massimo della vita 'girare' per il mondo, cambiare città, conoscere dialetti diversi e soprattutto mentalità e modi di fare diversi perchè come per il mondo anche per l'Italia vale il detto 'è bella perchè è varia'. Il lati più malinconici ci sono sempre, soprattutto per chi ha famiglia. Un padre pallavolista non vorrebbe mai sacrificare la famiglia per il lavoro, ma spesso succede e in queste situazioni le responsabilità sono grandi e per far si che le cose vadano il meglio possibile bisogna essere maturi e caratterialmente forti oltre che dei bravi atleti. Io non sono un padre, ma ho la fortuna di avere una famiglia meravigliosa e amici veri che ho conosciuto nelle mie avventure pallavolistiche e proprio per questo mi rendo conto che cambiare ti porta a non vedere più persone a cui vuoi molto bene. Anche questo porta malinconia. Questo è il lato più negativo delle nostre vite, ma credo che l'amicizia non teme la distanza e quindi un amico, come la propria famiglia, è e resterà per sempre.
VITTORIA SOLE MARE
Lunedì 10 Ottobre 2011
E’ arrivata un’altra bella vittoria. La terza consecutiva. Punteggio pieno e primato in classifica insieme alla squadra modenese. Molto bene direi.
Sabato al Pala Fontescodella c’era tanta gente, gente rumorosa, come piace a me, gente che credo si sia anche divertita cosa credo prioritaria per una famiglia, un ragazzino o un adulto che occupano una domenica (sabato in questo caso) per vedere la propria squadra giocare, poi quando si vince si è anche tutti più contenti.
Ora inizia la settimana che ci avvicina alla partita contro Trento (lunedì prossimo ore 20), e che bella partita. Personalmente sono molto contento di giocare questa partita, ci confronteremo contro i più forti e credo che tutti quanti abbiamo voglia di capire quanto distanti/vicini siamo da loro. Tabù che presto sfateremo.
Oggi giornata libera, qui c’è il mare, e ne ho approfittato per un bel pranzo ai frutti di mare e un bicchiere di vino bianco. Tutto ciò sotto un bel sole d’autunno, caldo ma non troppo. Giornata rigenerante.
Ora spengo le luci e vi mando la buona notte.
LA MIA NUOVA MAGLIA E IL MIO NUOVO SITO
Martedì, 4 Ottobre 2011
Bella partenza di campionato per noi. Punteggio pieno e un gioco che piano piano sta crescendo d'intensità. Nell'ultima partita, quella di domenica nella capitale, si è visto un Cristian Savani sopra tutti con...nove ace!!! Io non ho mai assistito ad un show in battuta di questo livello e sono contento che sia stato un mio compagno di squadra. Tutta la squadra ha giocato bene e si sono visti i frutti della prima settimana completa insieme e questo è un bel segnale.
Ora ci attende Piacenza, che domenica contro Trento ha conquistato un punto. Credo che la Copra Piacenza sia una gran bella squadra e per vincere bisognerà giocare al massimo. Sicuramente proveremo a farlo sperando di dare un'altra gioia ai nostri tifosi che anche a Roma erano numerosi e rumorosi.